Didattica
SCUOLA DI FORMAZIONE GRAFOLOGICA E PSICOLOGICA
Difesa della Grafologia
La grafologia non è "moda divinatoria", bensì uno strumento di interpretazione della scrittura che non ha nulla a che fare con le stelle, i numeri, le carte o altro che provenga da fuori del soggetto. La scrittura nasce nel cervello ed è l'integrazione di innumerevoli funzioni e strutture motorie, sensorie, cognitive e di controllo. Tant'è vero che ogni ritardo nello sviluppo evolutivo lascia chiare tracce sotto forma di alterazione grafica.
Come ogni espressione non verbale può diventare oggetto di interpretazione ed essere quindi legata a significati ben precisi, così anche lo scrivere subisce la stessa sorte: una scrittura grande, spaziosa, veloce e scorrevole evoca un'immagine di adattabilità e dinamismo; una scrittura piccolissima, contratta, poco scorrevole e leggera ci fa pensare a una persona che, temendo di sporcare il foglio, dimostra di essere timida, insicura e impacciata. Così il grafologo diventa un semiologo della scrittura, cioè colui che ne studia e interpreta i segni.
La grafologia è scienza sperimentale e come tale ha bisogno di prove e di verifiche che ne confermino la validità. Attualmente in molti centri italiani e stranieri sono in corso interessanti ricerche che hanno lo scopo di confermare o smentire quanto questa scienza ha nel passato affermato senza troppo curarsi di prove e dimostrazioni.
Come tutte le scienze essa ha operato un salto di qualità che l'ha posta tra le materie umanistiche, che indagano sull'uomo. Si avvale e si integra con altre discipline quali la psicologia, la psicanalisi, la neurologia, la neuropsicologia ...
Ma ciò che fa della grafologia un serio test della personalità sono la professionalità dell'operatore e il riscontro positivo nel risultato. In questo senso il suo utilizzo nell'azienda, rigoroso campo di prova, è la migliore dimostrazione di quanto questo strumento sia preciso, sensibile e affidabile. Non appartiene infatti all'uomo d'affari né all'imprenditore perdere tempo o sprecare denaro per qualcosa che non si dimostri efficace, economico e funzionale. Sono moltissime, oggi anche in Italia, le aziende che si servono regolarmente della grafologia per la selezione o per ottimizzare il personale già operante nella struttura aziendale.
Ciò che sembra indispensabile è che il consulente grafologo non disdegni, ma anzi ricerchi con consapevolezza e coscienziosità, la collaborazione con esperti in altre discipline. Solo col confronto e con l'interazione potranno essere eliminati alcuni limiti per fare emergere le grandi possibilità diagnostiche, e non predittive, della grafologia. Chi ha paura di essa o ne teme la concorrenza dimostra solo di non essere aperto alle innovazioni e di precludere il campo alla ricerca.
Galileo insegna!