Profilo di personalità di Giuseppe Conte

Dalla scrittura di Giuseppe Conte emerge una personalità determinata, con una notevole sensibilità che può creargli difficoltà nel sopportare le frustrazioni poiché, avendo una bassa soglia di tolleranza, cerca, senza riuscirci sempre, di tenere a bada la tensione con il ragionamento, col rischio che tutto finisca in collera.

L’eccessivo controllo, che si nota anche nel linguaggio corporeo fatto di un’eleganza sobria, di un’espressione linguistica misurata e convincente per cui niente è fuori posto, denota come egli sappia esprimere le proprie opinioni con garbo e misura, cercando di apparire sempre gradevole e credibile (vedi scrittura piccolina). 

Forse però, il nostro ex Presidente non ha fatto i conti con il proprio mondo pulsionale, legato ad un Super-ego che lo spinge a diventare censore dell’operato altrui (grafia con alternanza di pressione forte e debole, margine destro assente e sinistro ampio, tratto un po’ congestionato e firma diversa dal testo). 

Ma è soprattutto la firma, che si discosta molto dal gesto grafico della scrittura, a mettere in luce come la conquista sociale sia per lui un “riscatto sognato” da difendere a tutti i costi: una paternità conquistata che non intende cedere a nessuno, in quanto non sopporta essere posposto.

Siamo di fronte e un narcisismo che, secondo Fromm, è facile trovare nei politici. Ciò peraltro permette fluidità di pensiero, verifica e lungimiranza, ponendo così delle barriere, soprattutto nei confronti del diverso. 

Un simile atteggiamento fossilizza la politica in proclami non proprio supportati da senso del reale. 

dr.ssa Evi Crotti
psicopedagogista e scrittrice, esperta di grafologia

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Rubrica a cura di Evi Crotti su ilgiornale.it